Salute

La Direttiva 2019/130 che modifica la Direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro è destinata ad avere un importante impatto igienistico occupazionale sotto diversi profili in molteplici settori produttivi.

Fra le attività soggette si introducono quelle comportanti esposizione alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel e quelle a rischio di penetrazione cutanea degli oli minerali lubrorefrigeranti usati.

La tabella degli agenti cancerogeni dotati di valore limite passa dalle attuali 3 recepiti dal DLgs 81/2008, a 22 voci, comprendendo sostanze ampiamente diffuse e, tra l’altro, la silice libera cristallina, il dicloroetano, i composti del cromo VI, le fibre ceramiche e le emissioni dei motori diesel.

Le concentrazioni limite precedentemente ammesse per il CVM sono ridotte ad un terzo (2,6 mg/3) mentre le polveri di legno scendono immediatamente a 3 mg/m3 con un VLE a regime, nel 2023, di 2 mg/m3.

Il provvedimento dovrà essere recepito modificando il D.Lgs 81/2008 entro il 2021, ma tenendo anche conto della criticità del tema, è importante implementare fin da subito l’adeguamento all’interno dei sistemi SSL aziendali.

Sono annunciate a breve ulteriori evoluzioni normative e l’estensione agli agenti pericolosi per il ciclo riproduttivo comprendendo così l’intera famiglia delle sostanze CMR.